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dimanche 30 septembre 2012



nave della Tirrenia nella foto di Massimiliano Perlato
di Annalisa Bernardini – Unione Sarda
Sardegna sempre più isolata nei collegamenti con la Penisola. Dopo il taglio dei voli aerei, con l’arrivo dell’autunno, anche le compagnie navali private hanno salutato i porti sardi e chiuso molte rotte. L’unica a solcare il mare è Tirrenia, obbligata a garantire i collegamenti tutto l’anno per via delle sovvenzioni pubbliche. Nonostante ciò ha alzato le tariffe. Così chi ha bisogno di prendere la nave deve prepararsi a prezzi alti nonostante la stagione invernale. Se si dà uno sguardo alle rotte attive da ottobre nei tre maggiori porti sardi, il panorama è desolante. Su ogni rotta non opera più di una compagnia, alla faccia della concorrenza. Con la fine dell’estate e della stagione turistica, Moby, Snav, Gnv e Sardinia Ferries hanno sospeso le corse da e per l’Isola. E anche il vettore regionale Saremar ha terminato i collegamenti verso la Penisola il 16 settembre. Solo Tirrenia continua a collegare Cagliari, Olbia e Porto Torres con il resto d’Italia, ma in alcuni casi ha ridotto la frequenza, magari eliminando una seconda partenza quotidiana. Uniche eccezioni sono Moby e Corsica-Sardinia Ferries. La prima assicura la rotta invernale sull’Olbia-Livorno (ogni giorno), mentre la seconda collega quattro giorni alla settimana Golfo Aranci con Livorno. «Purtroppo diminuisce la domanda e le compagnie non possono far viaggiare le navi semivuote: così tagliano i collegamenti», fa notare Tiziana Vacca della Visos Viaggi di Cagliari. Ma di certo non si può parlare di concorrenza né di vera continuità territoriale, tanto più che i prezzi non agevolano i viaggiatori. Un biglietto di andata e ritorno da Porto Torres per Genova, in regime di continuità territoriale, costa a ottobre dai 247 ai 278 euro per due persone con una cabina, senza auto. Il prezzo sale a 350 euro senza l’agevolazione per i residenti in Sardegna. «Rispetto a maggio, quando ancora non c’era il pienone estivo e le tariffe erano più contenute, abbiamo registrato un rincaro di circa il 33%», continua Tiziana Vacca. Mentre con Moby le tariffe sono rimaste pressoché uguali, aumentante di circa 20 euro. Cin-Tirrenia aveva annunciato il rincaro per il trasporto merci, «in linea con le tariffe previste dalla convenzione». Gli aumenti, però, hanno riguardato anche il traffico passeggeri. «Sono tariffe improponibili considerando che siamo in bassa stagione», nota Pierfranco Meloni, segretario della Uilt. «Una stangata che si abbatte anche sul trasporto merci: con rincari che rischiano di far aumentare i prezzi dei prodotti che così perdono competitività sul mercato». Il pericolo, per Meloni, è che «il 2013 sia un anno ancora peggiore». Entro la fine del 2012, infatti, dovrebbe arrivare la decisione europea sulle sovvenzioni concesse a Tirrenia dal 1990 a oggi. Se la Ue ritenesse aiuti di Stato i contributi alla compagnia, la società dovrebbe restituire 550 milioni di euro. Soldi che non dovrebbe pagare Cin, che ha acquistato la compagnia solo nel 2012. Ai nuovi proprietari, il problema si porrebbe per il futuro, per i 72 milioni di euro all’anno concessi in base alla convezione “acquistata” insieme a Tirrenia.